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Palermo. “Un seme per rinascere”

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27-01-2019

Paoline Onlus, sede di Palermo, insieme con l’Istituzione Teresiana, da alcuni anni, porta avanti un progetto rivolto ai giovani dell’Istituto Penale Minorile (IPM) di Caltanissetta: “Un seme per rinascere”.

Come scrive sr Fernanda Di Monte, fsp, si tratta di una iniziativa di formazione per riqualificare il tempo trascorso nel carcere e accompagnare i giovani nell’educazione, nella formazione umana e interiore.

 

 

 

 

Roma. Incontro bambini e papà in carcere

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03-10-2018

Auguri a tutti i papà che dal carcere pensano ai loro figli, che hanno incominciato o ripreso la scuola. Li immaginano, con preoccupazione; li accompagnano con trepidazione e forse si sentono sostenuti dalle persone che sono solidali, che esprimono vicinanza, che in tanti modi aiutano.
Tra i tanti volontari, quel giorno c’era anche Paoline Onlus!

Battito d’ali. Roma

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18-05-2018

Libera espressione di ricordi, sogni e desideri…

Con questo progetto, Paoline Odv, attraverso la presenza e l’azione di una socia, intende accompagnare il periodo di detenzione, offrendo ai detenuti della sezione VI del carcere romano di Regina Coeli, nelle ore settimanali di colloquio, delle opportunità umane: di conoscenza, di confronto e conforto spirituale, di scambio, di svago, di passatempo, di crescita.

Gli incontri (tre ore settimanali, il sabato) possono svilupparsi attraverso spazi di riflessione, esperienze, racconti, scritture, disegni, poesie, considerazioni su temi o argomenti vari.

 

 

 

Anche un foglio bianco ha il potere di recuperare chi ha sbagliato; di risvegliare in lui la voglia di riflettere, di rianimarsi, di… creare. Anche attraverso la scrittura, il disegno una persona può cercare la possibilità di riscatto.
Paoline Onlus ha fornito materiali necessari e utili per scrivere e disegnare (quaderni, matite, penne, fogli bianchi da disegno, pennarelli, gomme, bianchetto, attache…), affinché attraverso il disegno e la scrittura, i detenuti possano avere un’opportunità nuova di esprimere la propria creatività, di occupare il tempo in maniera umana e di sentirsi meno soli.

 

 

Due finestre sul carcere. A Palermo.

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07-04-2018

Paoline Onlus di Palermo, in collaborazione con Al Revés Società Cooperativa Sociale, promuove incontri-dibattito per conoscere, confrontarsi e aprire piste di speranza sulla realtà carceraria.

 

 

Quando la pena fa pena

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15-04-2015

di Luca Bearzotti
Foto di: lifeofpix

Chissà se qualcuno glielo ha mai detto
quanto è duro guardare il cielo da quel letto.
Chissà, se avessero saputo con certezza,
se avrebbero agito poi con la stessa sfrontatezza.

Quanti errori può commettere una persona
da pagare in quel silenzio che risuona.
La colpa di un errore, la colpa della fame
l’ignoranza di chi è fuori dallo schema del reame.

Considerati infami perché altre vie hanno percorso
pensando, forse, fosse il loro unico soccorso.
Sbagliando , certo, e senza scusanti
per questo meritevoli di accuse importanti.

La giustizia guarda ai fatti, alla cronaca degli eventi
non incrocia mai lo sguardo di quei presunti penitenti.
Il risultato si sa è scontato
privazione della libertà al condannato.
Poi si aggrava la sentenza con ben poca umanità
e diventa possibile , d’un tratto , perdere anche la dignità.

E’ facile, per chi è un “buono”, accanirsi col giudizio
sino a dire con coscienza quanto è giusto quel supplizio.
A questi reietti la società offre a ripetizione
nobili propositi di recupero e riabilitazione.
Ma sono chiacchiere e la realtà è ben diversa
“dura lex” e vivibilità assai scarsa.

Il perdono è Divino, ma il rispetto è umano
questo è un principio da non considerare vano.
Tante persone sono dietro le sbarre
per colpe diverse, anche le più bizzarre.

Guardiamo a costoro con severità ed intransigenza
ma lasciamo lo spazio anche per la benevolenza.
Aiutiamo chi è reo a scontare la pena assegnata
con dignità e con speranza di libertà riguadagnata.

Proviamo a pensare alla prigionia di anni giorni ed ore
quando la pena fa pena non possiamo non aprire il nostro cuore.

Carcere: punizione o percorso rieducativo “alla vita buona del Vangelo?”

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10-11-2014

Carcere: punizione o percorso rieducativo “alla vita buona del Vangelo?”
sabato 15 novembre ore 20,45
Chiesa san Bernardino str. Provolo, 28 – Verona

“Sono trascorsi 50 anni da quello strano giorno in cui varcai per la prima volta il portone di un carcere…”. Fra Beppe Prioli

Saluto di fra Gianpaolo Cavalli, Superiore del Convento di san Bernardino.
Rappresentazione di “Francesco e i briganti ladroni”, con l’interpretazione di Gianni De Lellis, al violincello Francesco Ferrarini.

Intervista di Roberto Zoppi, capo redattore di Telepace, a fra Beppe Prioli, sulla
sua esperienza di 50 anni “tra i briganti ladroni”.

Con la partecipazione di:
mons. José Rodriguez Carballo
, francescano, segretario per gli Istituti di vita consacrata;
fra Antonio Scabio, Ministro Provinciale dei Frati Minori;
mons. Giancarlo Grandis, vicario episcopale per la cultura, l’Università e il sociale.

Presenti don Paolo Dal Fior e fra Angelo Tolardo, cappellani del carcere di Montorio;
i Confratelli di fra Beppe, gli amici dell’associazione “La Fraternità”, ex detenuti, detenuti e familiari degli stessi.

Al termine dell’incontro, verrà fatto a fra Beppe l’omaggio di 80 copie del libro-testimonianza dell’ex ergastolano Alfredo Bonazzi (ed. san Paolo) che potrà distribuire ai suoi tanti fratelli/amici “briganti”.

Con il contributo della C.I.S.L. di Lodi

Scarica il Volantino dell’evento

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