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Tag Archives: comunicazione

Thomas Merton, costruttore di pace. A 60 anni dalla morte

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10-12-2018

Thomas Merton, monaco e sacerdote; con una florida attività di scrittore e di saggista. Nato a Prades, sui Pirenei francesi nel 1915, è divenuto un punto di riferimento per i movimenti per i diritti civili. È stato definito l’uomo del “passaggio da una fede estranea al mondo moderno a un cristianesimo che abita dentro la storia”. Un pioniere e viandante lungo le strade di regni sconosciuti: la pace, l’ecumenismo, l’incontro tra le religioni, la ricerca di una spiritualità pienamente umana. Nel corso della guerra in Vietnam, Thomas Merton si avvicina con curiosità al monachesimo buddista, e nel 1968 intraprende un viaggio in Oriente, nel corso del quale ha l’opportunità di incontrare e conoscere il XIV Dalai Lama.
Muore all’età di 53 anni il 10 dicembre del 1968, a Bangkok, in Thailandia, folgorato da un ventilatore non funzionante.

10 dicembre. Giornata mondiale dei diritti umani

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09-12-2018

Si celebra il 10 dicembre la Giornata mondiale dei Diritti umani. Tale data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948. Si parla di tutti i diritti dell’uomo, a partire dal primo e fondamentale diritto alla vita.
Ci sono poi i diritti al cibo, all’assistenza sanitaria, alla casa, al lavoro, alla libertà di coscienza e di espressione e, lontano ancora dall’essere concesso in larga parte del mondo, il diritto alla libertà religiosa. Perfino nei Paesi occidentali si registra la violazione di alcuni diritti fondamentali. Per questo le Nazioni Unite in questa giornata invitano a non abbassare la guardia, e a dare ciascuno in proprio contributo per il rispetto dei diritti di ogni individuo.

Donare con fiducia

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05-07-2018

Il dono scatena la fantasia degli studenti delle scuole italiane: migliaia di ragazzi sono diventati in questi mesi registi e artisti per raccontare le loro idee o esperienza di solidarietà.

Il risultato sono 50 opere che partecipano al contest #DonateMIDona Scuole, rivolto per il Giorno del Dono (che si celebra il 4 ottobre) agli istituti scolastici italiani. L’iniziativa, promossa dall’Istituto italiano della donazione in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, Università di Ricerca (MIUR) entra nel vivo: sono aperte per tutta l’estate e fino al 9 settembre le votazioni online che designeranno i progetti vincitori nelle varie categorie.

Accordare la vita! A Reggio Calabria

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28-05-2018

La musica insegna ad ascoltare se stessi e gli altri.

suscitare emozioni

Paoline Onlus desidera sostenere, con un corso di chitarra, e quindi attraverso la musica,  la fatica e il cammino di risalita alla normalità dei giovani che, presso il Centro Terapeutico della Comunità Emmanuel di Melito di Porto Salvo, stanno effettuando un percorso riabilitativo.
La musica è un linguaggio della comunicazione; è in grado di influire sulle emozioni e sugli stati d’animo; può rievocare un evento, un’immagine, un periodo della propria vita; ha la capacità di cementare una comunità, scandendone i ritmi e rinsaldando i legami tra i suoi membri. La musica agisce sui comportamenti, insegna a udire i suoni e ad ascoltare se stessi e gli altri.
Il corso  prevede:
una lezione di 90 minuti a settimana per un periodo 3 mesi, nel corso dei quali si affrontano:
– gli elementi base del solfeggio;
– la chitarra (storia, tipi di strumento…);
– lezioni vere e proprie di chitarra.
Le lezioni sono tenute gratuitamente dall’educatore Gianluca Marafioti.

Battito d’ali. Roma

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18-05-2018

Libera espressione di ricordi, sogni e desideri…

Con questo progetto, Paoline Odv, attraverso la presenza e l’azione di una socia, intende accompagnare il periodo di detenzione, offrendo ai detenuti della sezione VI del carcere romano di Regina Coeli, nelle ore settimanali di colloquio, delle opportunità umane: di conoscenza, di confronto e conforto spirituale, di scambio, di svago, di passatempo, di crescita.

Gli incontri (tre ore settimanali, il sabato) possono svilupparsi attraverso spazi di riflessione, esperienze, racconti, scritture, disegni, poesie, considerazioni su temi o argomenti vari.

 

 

 

Anche un foglio bianco ha il potere di recuperare chi ha sbagliato; di risvegliare in lui la voglia di riflettere, di rianimarsi, di… creare. Anche attraverso la scrittura, il disegno una persona può cercare la possibilità di riscatto.
Paoline Onlus ha fornito materiali necessari e utili per scrivere e disegnare (quaderni, matite, penne, fogli bianchi da disegno, pennarelli, gomme, bianchetto, attache…), affinché attraverso il disegno e la scrittura, i detenuti possano avere un’opportunità nuova di esprimere la propria creatività, di occupare il tempo in maniera umana e di sentirsi meno soli.

 

 

Premio “Comunicazione e Cultura Paoline Onlus”

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17-05-2017

paola-fiorello_premioONLUS2017 teresa_calabresi_maggioni_vigano_premioONLUS2017

 

Il 15 maggio 2017, alle 18.30, a Roma, le Paoline hanno consegnato il Premio a BEPPE FIORELLO, attore e produttore cinematografico, per la sua scelta etica nelle storie da raccontare. Attraverso l’arte del cinema ha rappresentato i grandi cittadini del nostro tempo, uomini comuni che hanno vissuto un forte impegno civile e religioso. Si batte sempre per la verità schierandosi dalla parte degli ultimi.

Il Premio viene assegnato dall’Associazione Comunicazione e Cultura Paoline ONLUS con cadenza annuale, a quegli operatori dei media, registi, giornalisti, scrittori, artisti, cantanti, sacerdoti, o associazioni culturali che si segnalano per aver dato la migliore espressione concreta, con un’opera o una attività, al Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. L’evento è inserito nelle iniziative della Settimana della Comunicazione, realizzata a livello nazionale dalle Paoline e Paolini.

Nella Chiesa degli artisti a Roma (P.za del Popolo), dove si è svolta la premiazione, hanno preso la parola anche il prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, monsignor Dario Edoardo Viganò; la presidente della Rai, Monica Maggioni  e il direttore di Repubblica, Mario Calabresi. L’incontro è stato introdotto da don Walter Insero, portavoce del vicariato di Roma, e moderato da Vincenzo Corrado, direttore del Servizio Informazione Religiosa.

 

 

Premio Paoline Comunicazione e Cultura

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19-04-2017

L’appuntamento di riflessione è promosso e organizzato dall’Ufficio per le Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, in collaborazione con l’Associazione  Comunicazione e Cultura Paoline Onlus, con il patrocinio della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.

Il Premio, assegnato da Paoline Onlus, viene conferito con cadenza annuale, a quegli operatori dei media, registi, giornalisti, scrittori, artisti, cantanti, sacerdoti, o associazioni culturali che si segnalano per aver dato la migliore espressione concreta, con un’opera o una attività, al messaggio del papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

Il 15 maggio 2017, a Roma, presso la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo, tale premio verrà conferito a Beppe Fiorello (vedi locandina).

Siete tutti invitati!

 

poster GMCS 2017-A4

51.a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

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29-01-2017

Il messaggio di papa Francesco per la 51.a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (28 maggio 2017) invita tutti coloro che, nell’ambito professionale e relazionale, “macinano” informazioni, a puntare su una comunicazione costruttiva che favorisca una cultura dell’incontro e porti a guardare la realtà con consapevole fiducia.

Con papa Francesco crediamo nella necessità di arginare la spirale della paura, che scaturisce da una eccessiva attenzione alle “cattive notizie”, e di fare spazio a narrazioni contrassegnate dalla logica della “buona notizia”; logica che spinge a superare malumore e rassegnazione per ricercare uno stile comunicativo aperto e creativo, tuttavia non disposto a concedere al male un ruolo da protagonista.

Papa Francesco ci ricorda che la speranza «è la più umile delle virtù, perché nascosta nelle pieghe della vita», ed è il filo attraverso cui lo Spirito Consolatore tesse la storia sacra dell’umanità. Tutti gli uomini e le donne di buona volontà sono chiamati ad alimentare la speranza, imparando a leggere − e a raccoglierne il fermento − quel Vangelo “ristampato” e vissuto da tante persone «che lasciandosi condurre dalla Buona Notizia in mezzo al dramma della storia, sono come fari nel buio di questo mondo, che illuminano la rotta e aprono sentieri nuovi di fiducia e di speranza».

Dalla speranza nasce la consapevolezza che il Regno di Dio è già in mezzo a noi. Esso è come un seme nascosto che cresce nel silenzio. Lo “vede” germogliare solo chi ha occhi «resi limpidi dallo Spirito Santo e non si lascia rubare la gioia del Regno a causa della zizzania sempre presente».

 

50.a Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali

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05-05-2016

Cari fratelli e sorelle,
l’Anno Santo della Misericordia ci invita a riflettere sul rapporto tra la comunicazione e la misericordia. In effetti la Chiesa, unita a Cristo, incarnazione vivente di Dio Misericordioso, è chiamata a vivere la misericordia quale tratto distintivo di tutto il suo essere e il suo agire. Ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti. L’amore, per sua natura, è comunicazione, conduce ad aprirsi e a non isolarsi. E se il nostro cuore e i nostri gesti sono animati dalla carità, dall’amore divino, la nostra comunicazione sarà portatrice della forza di Dio. […].

La comunicazione ha il potere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, arricchendo così la società. Com’è bello vedere persone impegnate a scegliere con cura parole e gesti per superare le incomprensioni, guarire la memoria ferita e costruire pace e armonia. Le parole possono gettare ponti tra le persone, le famiglie, i gruppi sociali, i popoli. E questo sia nell’ambiente fisico sia in quello digitale. Pertanto, parole e azioni siano tali da aiutarci ad uscire dai circoli viziosi delle condanne e delle vendette, che continuano ad intrappolare gli individui e le nazioni, e che conducono ad esprimersi con messaggi di odio. La parola del cristiano, invece, si propone di far crescere la comunione e, anche quando deve condannare con fermezza il male, cerca di non spezzare mai la relazione e la comunicazione. […].

Ascoltare non è mai facile. A volte è più comodo fingersi sordi. Ascoltare significa prestare attenzione, avere desiderio di comprendere, di dare valore, rispettare, custodire la parola altrui. Nell’ascolto si consuma una sorta di martirio, un sacrificio di sé stessi in cui si rinnova il gesto sacro compiuto da Mosè davanti al roveto ardente: togliersi i sandali sulla “terra santa” dell’incontro con l’altro che mi parla (cfr Es 3,5). Saper ascoltare è una grazia immensa, è un dono che bisogna invocare per poi esercitarsi a praticarlo.
Anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione. Le reti sociali sono capaci di favorire le relazioni e di promuovere il bene della società ma possono anche condurre ad un’ulteriore polarizzazione e divisione tra le persone e i gruppi. L’ambiente digitale è una piazza, un luogo di incontro, dove si può accarezzare o ferire, avere una discussione proficua o un linciaggio morale. Prego che l’Anno Giubilare vissuto nella misericordia «ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione» (Misericordiae Vultus, 23). Anche in rete si costruisce una vera cittadinanza. L’accesso alle reti digitali comporta una responsabilità per l’altro, che non vediamo ma è reale, ha la sua dignità che va rispettata. La rete può essere ben utilizzata per far crescere una società sana e aperta alla condivisione.

Dal Messaggio di papa Francesco per la 50.a Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali

Don Maffeis (CEI) al Comitato dei presidenti e delegati Copercom

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05-12-2015

Camminiamo e progettiamo insieme

“Camminare e progettare insieme”. Lo ha affermato don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali Cei, intervenendo il 3 dicembre a Roma ai lavori del Comitato dei presidenti e delegati Copercom. Don Maffeis ha illustrato ai responsabili delle ventinove associazioni aderenti al Coordinamento le priorità dell’Ufficio comunicazioni.

 

Le parole di don Maffeis sono state introdotte dal video dell’Angelus dell’8 novembre, fatto proiettare dal direttore dell’ufficio. Nel filmato, Papa Francesco si rivolge ai fedeli parlando del “triste fatto” del furto di documenti in Vaticano e del “lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutta la Chiesa”. “Il Papa, per certi versi, ha già vinto”, ha spiegato don Maffeis. “Quale sarà la ricaduta finale di questa riforma? Una domanda ancora più giustificata dopo il viaggio in Africa”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “viene da chiedersi se non ci sia in atto un tentativo di separare il Papa dalla Chiesa”. “Papa Francesco ci ha abituato fin dall’inizio a segni di forte impatto comunicativo, fin dalla scelta di Santa Marta. Questo tipo di comunicazione si inserisce nel magistero di Papa Benedetto”.

 

“Quelli di Papa Francesco – ha poi proseguito – sono gesti che chiedono una risposta, a cui ci ha abituato fin dalla richiesta della benedizione del popolo quando si presentò al mondo dalla loggia dopo la sua elezione”. Il Papa, ha sottolineato il direttore, “accorcia tutte le distanze, proprio come la comunicazione odierna. È un Papa che aiuta a fare i titoli e che potremmo raccontare con l’essenzialità di Twitter”.

 

Parlando delle priorità della comunicazione “ai tempi di Francesco”, don Maffeis ha affermato che a volte “pesa la fatica nel decifrare quello che il Papa è e fa. Quello di Francesco è un papato che ci scuote e provoca. Il Papa parla spesso di periferie, che addita come orizzonti della missione della Chiesa. Non si tratta di un termine di moda, come a volte lo intendiamo noi. È una provocazione non tanto a fare proselitismo, ma a costruire cammini di prossimità”. Nella consapevolezza che alla Chiesa ci si avvicina per “attrazione”. Allo stesso tempo, “con questo Papa, noi stessi, come Italia, siamo diventati più periferici”. Ogni giorno, ha precisato il direttore, “Papa Francesco ci insegna trasparenza e credibilità, che gli viene riconosciuta da tutti”.

 

Per don Maffeis “la nostra comunicazione non può essere diversa da quella del Pontefice”. Per questo “avvertiamo l’esigenza di studiare e di approfondire. Un’urgenza che ho percepito, girando per l’Italia, è quella della formazione”. Il direttore si è soffermato sulla “tanta passione trovata, ma molto è ancora affidato al volontariato. È cresciuta senz’altro la professionalità”, ha osservato, sottolineando “come redazioni e uffici comunicazioni costituiscano un patrimonio che nessuno ha. Sono punti di riferimento che sanno offrire riflessioni e chiavi di lettura”. Inoltre, ha fatto il punto su tutto il complesso sistema dell’editoria cattolica, dalla carta stampata all’offerta digitale, non nascondendo le gravi difficoltà che investono anche il settore dei media cattolici in senso lato.

 

“Il giornale serve se fa opinione, e per fare opinione deve circolare”, ha spiegato. “Senza individuare prospettive di rilancio è difficile difenderne la sopravvivenza”. Lo stesso vale per “l’emittenza radiofonica, con un patrimonio di professionisti e di frequenze, l’editoria cattolica, la stampa missionaria”. “Nulla sarà più come prima”, ha concluso don Maffeis, per il quale “siamo chiamati ad accompagnare la trasformazione aiutando la formazione di competenze e conoscenze”. Con un’attenzione costante ai territori, nei quali è possibile costruire efficaci sinergie sia sotto il profilo dei contenuti sia della operatività.

 

Nel dibattito seguito all’intervento di don Ivan Maffeis sono intervenuti moltissimi fra presidenti e delegati delle ventinove associazioni aderenti al Copercom, offrendo non solo la propria collaborazione, ma formulando anche proposte innovative, in particolare sotto il profilo della formazione trasversale stampa-mondo digitale.

(Fonte: Copercom)

 

 

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