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Tag Archives: popoli e Paesi in via di sviluppo

Il progetto “Scuola per tutti” nel cuore e nell’impegno degli amici di Tonezza

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03-10-2024

Ecco nel mese di settembre 2024, in vista di ottobre, mese missionario, i mercatini con una variegata scelta di idee e oggetti. Grazie agli amici di Tonezza, che dedicano creatività, energie e impegno.

Nigeria – Abuja. Avanzamento Progetto “Istruire per prevenire”

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21-04-2022

Uno dei due libretti  illustrati, pubblicati in inglese “I AM A PRECIOUS GIFT to love and protect”, al fine di prevenire gli abusi sessuali e le sopraffazioni a  danno dei piccoli, è ora IN LAVORAZIONE per essere pubblicato anche nella lingua “Hausa”; lingua importata dai musulmani e parlata, al nord del Paese, da 50 milioni di persone circa.
Questa traduzione permetterà di raggiungere anche coloro che magari vivono in zone più decentrate o più povere.
Per rafforzare il messaggio di tali libretti, che sono dati in omaggio o offerti a un prezzo simbolico, vengono programmati incontri di animazione e formazione con gruppi di bambini, in collaborazione con le parrocchie e le scuole.

Ogni incontro prevede di parlare a gruppi di bambine/i del valore che la loro vita ha in quanto persone  che hanno una propria dignità; quindi si incontrano i genitori… Poi vengono descritti i diversi modi in cui purtroppo può consumarsi l’abuso, per far capire in cosa consiste. Si cerca di convincere tutti che, di fronte a un pericolo o a una minaccia di abuso è meglio parlare, con i genitori o qualcuno di cui ci si possa fidare.
Al termine dell’incontro, vengono distribuiti i libretti per ricordare l’argomento trattato e condiviso.

Nigeria. Progetto “Istruire per prevenire”

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15-02-2022

Si tratta di un progetto di istruzione e formazione umana, indirizzato a contrastare la triste piaga dell’abuso sui minori in Nigeria.
Gli abusi avvengono spesso in famiglia e anche a scuola e sono ampiamente taciuti e sottostimati. La mancata considerazione deriva dalla giustificazione che alcune forme di abuso sono presentate come riti necessari di pratiche culturali e dalla riluttanza dei bambini a parlarne. Il silenzio, per la paura delle minacce degli aggressori o per la reazione dei genitori, contribuisce a coprire e ad alimentare questa triste realtà. Inoltre, i bambini vittime di abusi sono spesso troppo piccoli per capire cosa stia loro accadendo, o sono incapaci di parlare.

Le Figlie di San Paolo di Abuja hanno pubblicato due libretti in lingua inglese, destinati ai bambini, ai genitori e agli educatori, proprio per sensibilizzare sull’importanza del rispetto che si deve a ogni bambino/a, in quanto persona con una propria dignità. Ora, perché il contenuto di questi libretti possa raggiungere anche coloro che magari vivono in zone più decentrate o più povere, si vuole tradurli in altre lingue, prima fra tutte nella lingua “Hausa”, importata dai musulmani e parlata, al nord del Paese, da cinquanta milioni di persone circa (le altre lingue locali sono: Igbo e Yoruba). Desideriamo aiutarle in questo.

 

Abuja – incontri di animazione
Abuja – Alcune Figlie di San Paolo si intrattengono con i piccoli.
Abuja – Piccoli e avidi lettori!!!
Abuja – Bambine e bambini felici dei loro libretti!

Costa d’Avorio. Progetto “Al loro fianco”

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21-07-2021

Al fianco di giovani, ragazze e ragazzi di Youpougon, uno dei comuni più grandi di Abidjan, (Costa d’Avorio – Africa) con una popolazione di oltre un milione di abitanti.
Nel Paese si registra un tasso di istruzione piuttosto basso, anche rispetto alla media africana; la percentuale di adulti analfabeti è ancora del 50%.
Ogni anno scolastico si chiude con l’assenza di un considerevole numero di alunne, impossibilitate a completare la frequenza a motivo di gravidanze precoci (9-14 anni; 15-18).

Nell’ambito educativo, la donna non ha ancora le stesse opportunità dell’uomo. Non così facilmente può andare a scuola e, quando vi riesce, non sempre termina gli studi, perché se i genitori non hanno i soldi per pagare gli studi di tutti i figli, in genere è il figlio maschio a continuarli, mentre la ragazza rimane in casa. Sopravvive la mentalità secondo la quale l’uomo è l’unico capo famiglia, e quindi è lui a dover provvedere al sostentamento della famiglia. Alla donna – si pensa ancora – deve bastare restare a casa e imparare tutto quello che può dalla propria madre.
A livello socio-professionale la donna ivoriana resta ancora sottomessa a vincoli basati su norme che la confinano in condizione di disparità importante e in ruoli sociali stereotipati e svalorizzanti. Le ragazze e le donne sono spesso vittime di violenze di genere come: mutilazioni genitali, matrimoni precoci e/o forzati, situazioni di abuso domestico e/o sfruttamento.

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E’ venuta in Italia sr Gemma Galfrè, promotrice del progetto “Al loro fianco” in Costa D’Avorio e Paola Fosson l’ha raggiunta per rivolgerle alcune domande.

Vedi il video:

 

Aiutaci ad aiutare!

 

Vari momenti nei quali si sono svolti gli incontri con le classi e i loro insegnanti.  Gli… attori; i premiati…

no a gravidanze precoci
sr Denise premia i vincitori
incontro con gli insegnanti
In attesa di conoscere i nomi dei premiati
visione di film
gruppo di ragazzi e ragazze “attori”
gruppo anticorruzione
ragazzi protagonisti del bene

 

Pakistan. Quaderni formativi in… lavorazione

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15-02-2021

Sono in lavorazione e verranno pubblicati prossimamente, i secondi due “Quaderni formatvi”, attraverso i quali Paoline Onlus intende dare un contributo per aiutare i genitori, gli insegnanti e gli operatori sociali a educare bambini e ragazzi al senso critico e all’uso responsabile dei mezzi della comunicazione sociale, come al rispetto e alla difesa del creato. I “quaderni” contengono racconti, creati per:

Little angel Jerry. Frienship with Mother Earth (Educare al corretto uso dei media). Attraverso le due storie, di Nassen e del piccolo Tarik, scritte in inglese e hurdu, vengono proposte ai bambini e ai ragazzi delle domande di coscientizzazione sull’argomento trattato e viene loro chiesto di scrivere la “loro” storia.

My Media: Friendship. Technology is a blessing (Educare al rispetto dell’ambiente).
Con la storia del “Piccolo angelo Jerry” e del “Bambino che sussurrava alla terra”, entrambe in inglese e hurdu, i bambini sono invitati a rispettare l’ambiente, a renderlo più bello e accogliente, sano e abitabile.

Illustratrici e correttrici di bozze sono all’opera:

Dashi, illustratrice
Eva, illustratrice
Sana inserisce i testi in compter
Sana corregge le bozze

20 dicembre: Giornata internazionale della solidarietà umana

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20-12-2020

Il 20 dicembre si celebra la Giornata internazionale della solidarietà umana, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005 (con la Ris. 60/209) che identifica la solidarietà come uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni tra i popoli.

In occasione della giornata internazionale 2011, il Segretario Generale Ban Ki-Moon ha affermato, nel suo consueto messaggio, la necessità per tutte le nazioni di collaborare ed essere solidali le une con le altre, di lavorare insieme per obiettivi comuni al fine di costruire un futuro più sicuro e prospero per tutti. La solidarietà, ha aggiunto, deve essere la base nella ricerca di soluzioni globali.

27 settembre: Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato

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27-09-2020

È a loro che è dedicata l’odierna Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, la 106.ma, che chiede attenzione sulla “tragica condizione”, spesso “invisibile”, che vivono, come indicato da Papa Francesco nel messaggio dedicato alla ricorrenza e pubblicato nel maggio scorso, dal titolo “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni”. “In ciascuno di loro è presente Gesù – scriveva il Papa – costretto , come ai tempi di Erode, a fuggire per salvarsi. Nei loro volti siamo chiamati a riconoscere il volto del Cristo affamato, assetato, nudo, malato, forestiero e carcerato che ci interpella. Se lo riconosciamo, saremo noi a ringraziarlo per averlo potuto incontrare, amare e servire”. Parole che ribadiscono la particolare attenzione di Francesco verso i più vulnerabili…

Pakistan: musulmani e cristiani uniti per aiutare i bisognosi

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19-04-2020

Un esempio di armonia interreligiosa. Succede a Karachi dove insieme si lavora ad un campo in cui distribuire cibo per chi ha fame.

Padre Saleh Diego, vicario generale dell’arcidiocesi di Karachi, il 16 aprile, ha concesso il permesso, a nome del cardinale Joseph Coutts, al Jafaria Disaster Management Cell (JDC), ente di beneficenza musulmano, di istituire un campo per la raccolta e la distribuzione di cibo nel complesso della cattedrale di San Patrizio, durante la pandemia di coronavirus, riporta UCA News.

Padre Diego ha consentito all’organizzazione no-profit musulmana di venire ad allestire il campo nell’area della cattedrale e di lavorare insieme per distribuire cibo alle persone bisognose. Il sacerdote si è detto impressionato per il numero di volontari cristiani che hanno aderito alle operazioni di soccorso fornite senza alcuna discriminazione religiosa.

“Sono grato a Zafar Abbas – ha detto il sacerdote – e a tutti i volontari del JDC che lavorano 24 ore su 24 per dare cibo ai nostri fratelli, sorelle e bambini in quest’ora di difficoltà”.

Lettera delle Figlie di San Paolo di Faisalabad (Pakistan)

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14-04-2020

Con lo scoppio del coronavirus il mondo intero è improvvisamente cambiato. Qui in Pakistan la gente è povera ma ora è diventata ancora più povera. In questo tempo tragico molti si rivolgono a Dio, ma c’è anche chi sta perdendo la propria fede.

In questa situazione dolorosa e difficile, noi Paoline del Pakistan abbiamo deciso di non chiudere il cuore, anche se abbiamo dovuto chiudere i nostri Centri apostolici e non visitare più parrocchie e scuole. Dio ci ha fornito i mezzi più veloci per raggiungere molte anime con il Vangelo e continuare il nostro apostolato con l’uso dei media digitali. La situazione in cui oggi ci troviamo, ci ha fatto pensare a nuove modalità di annuncio. Con l’incoraggiamento del vescovo monsignor Indrias Rehmat, con l’aiuto di molti sacerdoti che condividono le loro riflessioni e con il sostegno di alcuni laici, abbiamo iniziato a registrare il Vangelo e la riflessione quotidiana nella lingua urdu. Questo programma viene poi offerto su WhatsApp. Molte persone apprezzano le belle e significative meditazioni e sono molto grate per la possibilità di ascoltare quotidianamente la Parola di Dio nella lingua locale.

Il vescovo ci ha anche chiesto di fare la registrazione della Via Crucis e della Messa quotidiana e caricarle su Facebook e WhatsApp dando la possibilità, per chi lo desidera, di parteciparvi anche da casa. Grande è la nostra gioia per questo servizio perché, mentre siamo chiuse nelle mura della nostra comunità, possiamo ancora portare la Parola di Dio al nostro popolo.

Come ci dice il nostro padre San Paolo, non dobbiamo aver paura di nulla perché nulla può separarci dall’amore di Cristo.

Una ricordo e una preghiera per tutti.

La comunità delle Figlie di San Paolo di Faisalabad

14 aprile 2020

12 febbraio: Giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato

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12-02-2020

L’Unicef ha dichiarato il 12 febbraio la giornata internazionale contro l’uso dei bambini sodato, un fenomeno che a lungo si è tentato di combattere, ma che purtroppo è ancora diffuso in diverse parti del mondo. Se in passato i bambini venivano rapiti per essere impiegati nei conflitti, oggi si assiste a veri e propri reclutamenti volontari, frutto di un indottrinamento e di un generale deterioramento delle condizioni economiche tale per cui la vita sotto le armi è paradossalmente meglio di quella civile.

Un bambino soldato è una persona sotto i 18 anni di età, che fa parte di qualunque forza armata o gruppo armato, regolare o irregolare che sia, a qualsiasi titolo – tra cui i combattenti, i cuochi, facchini, messaggeri e chiunque si accompagni a tali gruppi, diversi dai membri della propria famiglia. La definizione comprende anche le ragazze reclutate per fini sessuali e per matrimoni forzati.

 Solo se si riuscirà a eliminare definitivamente la presenza di bambini e ragazzi all’interno dei gruppi e delle forze armate di tutto il mondo, si potrà veramente dire di aver raggiunto un importante traguardo a livello di comunità internazionale e di azione collettiva. Il ricorso a bambini soldato deve necessariamente diventare una pratica condannata e perseguita sia a livello locale sia a livello internazionale riconoscendolo quale motore di problemi sociali, povertà, instabilità e tensione. Le future generazioni andrebbero considerate come un valore, una risorsa su cui investire, e non un insieme di soggetti sacrificabili; solo così, forse, si potrà apportare quel cambiamento culturale necessario affinché la guerra e la violenza non siano più considerati mezzi validi per la risoluzione dei conflitti, tanto a livello micro quanto a livello macro sociale.

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