Tag:bambine, bambini, bambini indigenti, diritti umani, discriminazione, emarginazione, famiglia, Giornata mondiale contro il lavoro minorile, Lavoro, minori, pace, povertà, razzismo, schiavitù, sfruttamento, speranza
12-06-2022Per la prima volta dal 2000 è aumentato il numero di bambini tra i cinque e gli undici anni coinvolti nel lavoro minorile. Nel mondo sono ormai circa uno su dieci e la metà di loro è impegnata in lavori pericolosi. Quasi 17 milioni in più nel 2020 rispetto a quattro anni prima per un totale, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, di 160 milioni. A denunciarlo è l’Unicef in un comunicato per la Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, che si celebra il 12 giugno in tutto il mondo.
Il Papa all’Angelus ha ricordato che oggi ricorre la Giornata mondiale contro il lavoro minorile. “Impegniamoci tutti per eliminare questa piaga, perché nessun bambino o bambina sia privato dei suoi diritti fondamentali e costretto o costretta a lavorare. Quella dei minori sfruttati per il lavoro è una realtà drammatica che ci interpella tutti”.
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21-04-2022Uno dei due libretti illustrati, pubblicati in inglese “I AM A PRECIOUS GIFT to love and protect”, al fine di prevenire gli abusi sessuali e le sopraffazioni a danno dei piccoli, è ora IN LAVORAZIONE per essere pubblicato anche nella lingua “Hausa”; lingua importata dai musulmani e parlata, al nord del Paese, da 50 milioni di persone circa.
Questa traduzione permetterà di raggiungere anche coloro che magari vivono in zone più decentrate o più povere.
Per rafforzare il messaggio di tali libretti, che sono dati in omaggio o offerti a un prezzo simbolico, vengono programmati incontri di animazione e formazione con gruppi di bambini, in collaborazione con le parrocchie e le scuole.
Ogni incontro prevede di parlare a gruppi di bambine/i del valore che la loro vita ha in quanto persone che hanno una propria dignità; quindi si incontrano i genitori… Poi vengono descritti i diversi modi in cui purtroppo può consumarsi l’abuso, per far capire in cosa consiste. Si cerca di convincere tutti che, di fronte a un pericolo o a una minaccia di abuso è meglio parlare, con i genitori o qualcuno di cui ci si possa fidare.
Al termine dell’incontro, vengono distribuiti i libretti per ricordare l’argomento trattato e condiviso.
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02-04-2022Papa Francesco, nell’incontrare i membri della Fondazione Italiana Autismo, giovani e adulti accompagnati da familiari, insegnanti, medici, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di “fare rete”: la pandemia da Covid-19 e ora la guerra in Ucraina pesano in particolare “sui più fragili sugli anziani, sulle persone con disabilità e le loro famiglie” e questo richiede delle risposte. Una sinergia che, continua, deve vedere coinvolte la comunità ecclesiale e quella civile.
da Vatican news
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15-02-2022Si tratta di un progetto di istruzione e formazione umana, indirizzato a contrastare la triste piaga dell’abuso sui minori in Nigeria.
Gli abusi avvengono spesso in famiglia e anche a scuola e sono ampiamente taciuti e sottostimati. La mancata considerazione deriva dalla giustificazione che alcune forme di abuso sono presentate come riti necessari di pratiche culturali e dalla riluttanza dei bambini a parlarne. Il silenzio, per la paura delle minacce degli aggressori o per la reazione dei genitori, contribuisce a coprire e ad alimentare questa triste realtà. Inoltre, i bambini vittime di abusi sono spesso troppo piccoli per capire cosa stia loro accadendo, o sono incapaci di parlare.
Le Figlie di San Paolo di Abuja hanno pubblicato due libretti in lingua inglese, destinati ai bambini, ai genitori e agli educatori, proprio per sensibilizzare sull’importanza del rispetto che si deve a ogni bambino/a, in quanto persona con una propria dignità. Ora, perché il contenuto di questi libretti possa raggiungere anche coloro che magari vivono in zone più decentrate o più povere, si vuole tradurli in altre lingue, prima fra tutte nella lingua “Hausa”, importata dai musulmani e parlata, al nord del Paese, da cinquanta milioni di persone circa (le altre lingue locali sono: Igbo e Yoruba). Desideriamo aiutarle in questo.
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22-09-2021“Verso un noi sempre più grande”: questo il tema del Messaggio di papa Francesco per la 107° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebra il 26 settembre.
Da più di un secolo la Chiesa celebra questa Giornata. Un’occasione di preghiera per una categoria umana da sempre vulnerabile e bisognosa di sostegno, ma anche uno stimolo per aumentare la consapevolezza e agire concretamente a favore di chi è “in movimento” sulla nostra terra.
La questione migranti e rifugiati non può essere ignorata. E mentre il dibattito politico su questo tema scade troppo spesso in prese di posizione ideologiche, gli eventi globali ne mettono in luce l’urgenza e, non di rado, la drammaticità. È il caso di queste ultime settimane, con la tragedia dell’Afghanistan, delle centinaia di migliaia di persone in fuga da un Paese perennemente martoriato.
Scrive papa Francesco nel Messaggio per la Giornata: «Siamo tutti sulla stessa barca e siamo chiamati a impegnarci perché non ci siano più muri che ci separano, non ci siano più gli altri, ma solo un noi, grande come l’intera umanità. Per questo colgo l’occasione di questa Giornata per lanciare un duplice appello a camminare insieme verso un noi sempre più grande, rivolgendomi anzitutto ai fedeli cattolici e poi a tutti gli uomini e le donne del mondo».
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02-09-2021Gli “Amici di Tonezza” promuovono dei “mercatini” per sostenere questo progetto di scolarizzazione di bambine e bambini del Kenya.
Il progetto “SCUOLA PER TUTTI” mira a provvedere al pagamento della retta scolastica per una sessantina di bambini e ragazzi che – a Nairobi e nei villaggi intorno – vivono situazioni di particolare disagio: orfani, malati di Aids, denutriti, senza famiglia, abbandonati dai genitori o con genitori poverissimi che non possono sostenere gli obblighi connessi alla frequenza scolastica…
Ecco i volti di alcuni bambini che frequentano la scuola, grazie al tuo e nostro sostegno:
Tag:Al loro fianco, bambine, bambini indigenti, Costa D'Avorio, diritti umani, donna, famiglia, formazione, giustizia, istruzione, minori, pace, popoli e Paesi in via di sviluppo, poveri, povertà, razzismo, solidarietà, speranza, tratta, Vangelo, vita
21-07-2021Al fianco di giovani, ragazze e ragazzi di Youpougon, uno dei comuni più grandi di Abidjan, (Costa d’Avorio – Africa) con una popolazione di oltre un milione di abitanti.
Nel Paese si registra un tasso di istruzione piuttosto basso, anche rispetto alla media africana; la percentuale di adulti analfabeti è ancora del 50%.
Ogni anno scolastico si chiude con l’assenza di un considerevole numero di alunne, impossibilitate a completare la frequenza a motivo di gravidanze precoci (9-14 anni; 15-18).
Nell’ambito educativo, la donna non ha ancora le stesse opportunità dell’uomo. Non così facilmente può andare a scuola e, quando vi riesce, non sempre termina gli studi, perché se i genitori non hanno i soldi per pagare gli studi di tutti i figli, in genere è il figlio maschio a continuarli, mentre la ragazza rimane in casa. Sopravvive la mentalità secondo la quale l’uomo è l’unico capo famiglia, e quindi è lui a dover provvedere al sostentamento della famiglia. Alla donna – si pensa ancora – deve bastare restare a casa e imparare tutto quello che può dalla propria madre.
A livello socio-professionale la donna ivoriana resta ancora sottomessa a vincoli basati su norme che la confinano in condizione di disparità importante e in ruoli sociali stereotipati e svalorizzanti. Le ragazze e le donne sono spesso vittime di violenze di genere come: mutilazioni genitali, matrimoni precoci e/o forzati, situazioni di abuso domestico e/o sfruttamento.
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E’ venuta in Italia sr Gemma Galfrè, promotrice del progetto “Al loro fianco” in Costa D’Avorio e Paola Fosson l’ha raggiunta per rivolgerle alcune domande.
Vedi il video:
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08-04-2021Oggi, 8 aprile, ricorre la Giornata internazionale di rom, sinti e camminanti, istituita dalla Nazioni Unite per celebrare la cultura rom e per tenere alta l’attenzione sui problemi e le discriminazioni subite da questo popolo perseguitato da sempre.
Il nazismo ne sterminò almeno 220 mila nella sua foga omicida.
Nel mondo attualmente si contano 22 milioni di persone Rom, di cui 12 milioni solo in Europa, dove costituiscono la minoranza etnica più diffusa.
La data dell’8 aprile, come Giornata internazionale dedicata a rom e sinti, fu istituita nel 1990, durante il quarto congresso mondiale della International Romani Union.
La ricorrenza si pone l’obiettivo di ribadire i diritti di questo popolo, anticamente originario dell’India del nord, unito dalla lingua romanì.
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15-02-2021Sono in lavorazione e verranno pubblicati prossimamente, i secondi due “Quaderni formatvi”, attraverso i quali Paoline Onlus intende dare un contributo per aiutare i genitori, gli insegnanti e gli operatori sociali a educare bambini e ragazzi al senso critico e all’uso responsabile dei mezzi della comunicazione sociale, come al rispetto e alla difesa del creato. I “quaderni” contengono racconti, creati per:
→ Little angel Jerry. Frienship with Mother Earth (Educare al corretto uso dei media). Attraverso le due storie, di Nassen e del piccolo Tarik, scritte in inglese e hurdu, vengono proposte ai bambini e ai ragazzi delle domande di coscientizzazione sull’argomento trattato e viene loro chiesto di scrivere la “loro” storia.
→ My Media: Friendship. Technology is a blessing (Educare al rispetto dell’ambiente).
Con la storia del “Piccolo angelo Jerry” e del “Bambino che sussurrava alla terra”, entrambe in inglese e hurdu, i bambini sono invitati a rispettare l’ambiente, a renderlo più bello e accogliente, sano e abitabile.
Illustratrici e correttrici di bozze sono all’opera:
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20-12-2020Il 20 dicembre si celebra la Giornata internazionale della solidarietà umana, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005 (con la Ris. 60/209) che identifica la solidarietà come uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni tra i popoli.
In occasione della giornata internazionale 2011, il Segretario Generale Ban Ki-Moon ha affermato, nel suo consueto messaggio, la necessità per tutte le nazioni di collaborare ed essere solidali le une con le altre, di lavorare insieme per obiettivi comuni al fine di costruire un futuro più sicuro e prospero per tutti. La solidarietà, ha aggiunto, deve essere la base nella ricerca di soluzioni globali.